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LA CANTINA:  

UN CASTELLO TRA PASSATO  E FUTURO

La cantina dei Conti Faina affonda le proprie radici nella storia dell’Umbria. Il sogno di Angelica Faina, oggi alla guida dell’azienda assieme al marito Stefano, è creare un nuovo riferimento per la regione, rendendo l’azienda un modello, come avvenne nel XIX con Zeffirino Faina.  E’ nel 1870, infatti, che Zeffirino, al rientro dalla Francia, decise di espiantare dalla proprietà di Fratta Todina i vigneti a tendone  e introdurre viti basse con densità tra i 7000 e i 10.000 ceppi per ettaro. Numeri impensabili per l’Umbria in quell’epoca: nacque così, per la prima volta, il concetto di viticoltura specializzata. Fu solo la prima “rivoluzione” di Zeffirino, frutto della profonda conoscenza del modello toscano, sviluppata grazie all’amicizia con il Barone Bettino Ricasoli, e di quello francese, avvenuta durante la sua permanenza in Francia.

Questo personaggio straordinario rese così la cantina di Collelungo, situata all’interno dell’omonimo castello, un vero esempio di avanguardia. Ricavata dallo scavo della roccia sottostante il Castello (XIII secolo), fu fondata nel 1876 sull’impostazione del modello francese. La sua lunga storia è testimoniata ancor oggi dalla botte datata 1883, custodita in cantina, dove furono affinati molti dei vini storici. La filosofia fu sin dall’inizio avvicinarsi alla natura, intervenendo il meno possibile sul vino. Si introdusse anzitutto il sistema di caduta del mosto per gravità grazie alla progettazione su tre livelli. I locali di affinamento, invece, estesi su 200 metri, consentivano una climatizzazione naturale e una temperatura costante, estate e inverno. Vi erano anche tecnologie allora all’avanguardia, come l’ammostatrice, i torchi fissi provenienti dalla Francia e molti altri strumenti, ancora oggi presenti in cantina. Fu così che, già nel 1886, i vini dei Conti Faina erano apprezzati in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Lazio, come dimostrano anche i numerosi premi tra cui "la medaglia d'oro con lire 1000" ricevuta dal Ministero dell'Agricoltura nel 1886, la medaglia d'oro ad Orvieto nel 1891 ed un'altra medaglia d'oro a Zurigo nel 1893. Oggi la cantina dei Conti Faina sfrutta ancora in parte le tecnologie introdotte da Zeffirino Faina nel XIX secolo.  Qui prendono vita i vini Pinot Nero 1883, Villa Murelli, Maltempo, Macchia della Torre, Montione e lo spumante Senatore Zeffirino. La cantina si avvale della consulenza di Maurilio Chioccia, nome noto dell’enologia umbra, che ha sposato con entusiasmo il progetto.

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